
Perché “Vita da Carlo” funziona così tanto? Perché Carlo Verdone mette in scena se stesso. Finalmente
Carlo Verdone, nell’immaginario comune, è, da sempre, quello dei personaggi assurdi e allegorici al contempo, delle sfumature socio-esistenziali di Un sacco bello, delle macchiette tragicomiche di Bianco, rosso e Verdone, dei vari “cargo battente bandiera liberiana” e delle partite di flipper al bar come bizzarri rapporti sessuali. Oppure quello dei personaggi perennemente nevrotici e romantici contemporaneamente dei suoi film dagli anni ’90 a oggi (spesso un po’ tanto, troppo, ripetuti).
Ma Carlo Verdone è, di per sé, un personaggio, molto più di quelli che ha interpretato dagli anni 70 a oggi.
E, proprio per questo motivo, ha sentito l’esigenza di mettere in luce se stesso, con una serie che parla di sé, nonostante, a partire da casa sua (che non è quella che si vede), sia contornato da cose non vere. Infatti, i personaggi intorno a lui sono inventati e interpretati da attori, mentre altri sono davvero loro stessi (come Max Tortora, che gli fa da spalla, ma anche Alessandro Haber o Morgan; c’è persino Massimo Ferrero, il presidente della Sampdoria, dal tipico linguaggio sempre colorito).
Com’è la vita di Carlo Verdone? Chissà in quanti se la saranno immaginata e allora ecco che 10 episodi raccontano come più o meno sia (molto meno che più, ma va bene così): tra impegni per nuovi film, gente che gli chiede continuamente selfie in giro, ipocondria, nevrosi, amicizie e divertenti cottarelle senili. Il tutto contornato spesso da situazioni esilaranti, ma anche malinconiche.
Tra le più folli c’è, ma non faccio spoiler, la candidatura a Sindaco di Roma, che già di per sé fa ridere, così come il “lo famo anziano”, gridato da un produttore cafone e parvenu come ce ne sono tanti nella Capitale.
Già, Roma, la seconda protagonista della serie, nel bene e nel male. Con i suoi tanti pregi e altrettanti difetti (tutti risolvibili, se solo ci fossero più impegno -anche da parte dei cittadini- e meno burocrazia; davvero). Questa serie, infatti, sembra essere più apprezzata da chi conosce bene Roma e/o da chi ci vive, perché certe sfumature e sottigliezze che riguardano la città le conosciamo solo noi abitanti di Roma (vedasi la parte finale con uno scivolone su Totti da parte di Carlo, divertentissimo quanto inquietante).
Perché vale la pena guardale Vita da Carlo?
Questa serie, disponibile su Amazon Prime Video, funziona perché c’è finalmente qualcosa che volevamo tutti da Carlo Verdone: lui medesimo e non più i suoi personaggi.
mi spiace che anche Verdone sia scaduto nell’autobiografismo, ma dato che ci ha regalato tanti personaggi facendoci divertire, per lui faro’ questa eccezione.
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