Una bella storia musicale: intervista ad A smile from Godzilla

Daniele, napoletano, alias A smile from Godzilla, nasce come artista di strada. La sua storia è bella, è come letteratura, tutta da leggere in questa intervista

Ciao, Daniele! Raccontaci come è nato il tuo approccio alla musica

La mia passione per la musica è scattata quando ero bambino. Da piccolo, i miei mi regalarono una piccola batteria Bontempi, che colpivo insistentemente con le bacchette, con mio padre a fianco che suonava i più grandi classici di Battisti e di Celentano alla chitarra classica. Dopo una bellissima esperienza con un gruppo nel periodo liceale nella quale ero solo il cantante, ho iniziato a sentire la voglia di scrivere dei brani miei e, così, ho imparato a suonare la chitarra per conto mio scrivendo alcuni pezzi in inglese. Il progetto A Smile From Godzilla è nato in un periodo profondamente stressante della mia vita, mentre stavo lavorando come cameriere in un ristorante di Napoli. Scoprii che uno dei cuochi che lavoravano lì suonava la batteria e, quasi per gioco, prenotammo una sala al centro di Napoli. In quelle due ore, gli feci sentire e improvvisammo alcuni pezzi che avevo scritto nei mesi precedenti. Si creò subito una bella intesa, poi per motivi di impegni ci siamo divisi e io ho continuato questo percorso da solo.

Tu nasci come musicista di strada, hai all’attivo un disco, Monday Morning (2018), dalle sonorità folk rock, e hai dato una svolta ulteriore alla tua carriera con il brano My Age, dal taglio più folk. Hai in programma un nuovo disco col suo stesso “mood” sonoro oppure stai pensando a qualcosa di diverso?

Il brano My age è stato scritto da Walter Di Bello, un caro amico che ho conosciuto nel backstage del Meeting del mare 2020, un’esperienza che mi ha dato davvero tanto. Poche settimane dopo il nostro incontro, Walter mi ha mandato un vocale con questo pezzo e io ci ho scritto una seconda strofa e una parte finale. Il folk è un elemento che ha fatto parte della mia vita artistica, ma sicuramente non è il genere che apprezzo di più in assoluto. Ho appena finito di registrare un nuovo lavoro che verrà pubblicato presto, un disco che avrà un mood e un taglio diverso rispetto al precedente lavoro.

La cover di My Age

Tu sei napoletano, anche se la tua musica e la tua speciale vocalità ricordano atmosfere più internazionali. Cosa pensi della scena musicale napoletana attuale, sempre piuttosto fiorente?

La musica napoletana ha da sempre caratterizzato il panorama artistico e culturale in giro per il mondo. Attualmente, sta attraversando un periodo fiorente con l’avvento di artisti che stanno utilizzando e mescolando vari generi con il dialetto napoletano. Sono ancora molto legato alla tradizione e il mio cuore è rivolto alle canzoni del passato, capolavori come Reginella, ‘A Canzuncella si respirano ancora passando tra i vicoli di Napoli. La scena attuale sta attraversando un bel periodo ma aspetto sempre qualche “outsider” che può smuovere davvero qualcosa come è stato fatto in passato.

Quali sono i tuoi artisti musicali preferiti?

Sono cresciuto ascoltando e tormentandomi con artisti e band come i Nirvana, gli Oasis, Blink 182 fino al punto di imitarli. Crescendo, ho apprezzato moltissimo generi più nascosti come il lo.fi, l’imperfezione stilistica ed estetica, ricercando l’errore e la spontaneità artistica. I The Moldy Peaches e il songwriting di Kimya Dawson mi hanno stravolto e allargato i miei orizzonti musicali.

Link per conoscere meglio A smile from Godzilla

Facebook: https://www.facebook.com/asmilefromgodzilla

Instagram: https://www.instagram.com/asmilefromgodzilla

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