
Su Prime Video si trova un film uscito un po’ in sordina, ma con una trama speciale e due giovani attori già molto promettenti: Michela De Rossi (già in La terra dell’abbastanza) e Filippo Scotti (E’ stata la mano di Dio).
Una premessa doverosa
Quando hai un’idea originale e riesci a metterla in pratica, non è detto che possa spiccare immediatamente. Anzi, spesso non emerge. Perché? Perché la legge del business è spietata, il marketing ha le sue regole e ci sono tutti quei meccanismi odiosi che fanno girare i soldi e vanno a colpire un determinato target che frutta. Questa è la realtà. Il cinema “mainstream”, spesso, funziona così e quello italiano non fa eccezione. Quanti film abbiamo visto che seguono questo schema:
- si svolgono nella Roma borghese o in quella proletaria dove i borghesi giocano a fare i proletari
2. hanno al centro coppie in crisi, adolescenti scazzati ecc oppure poliziotti, magistrati, preti, ecc
3. o sono melodrammi improbabili o commedie che non fanno ridere.
Ovviamente ci sono eccezioni, ma non sto qui ad elencarle.
Un film insolito
Soffermiamoci ora sulla commedia romantica, genere che mi crea l’orticaria, ma che, se fatta in una certa maniera, può essere deliziosa e rimanermi dentro per parecchio tempo. E ora mi ricollego alla premessa appena fatta, che trova un legame proprio con un film uscito in sordina, come Io e Spotty (2022), di Cosimo Gomez. Già c’è un elemento diverso da tanti altri film: si svolge a Bologna, città che, dal punto di vista cinematografico, andrebbe valorizzata di più.
Innanzi tutto, di cosa parla questo film?
Eva è una studentessa fuorisede di legge che si ritrova a fare da dog sitter per Spotty, il cane di Matteo, un giovane disegnatore di cartoni animati. Ma, quando Eva arriva a casa di Matteo, scopre che, sotto il costume del cane, c’è proprio lui. Piccolo spoiler, ma doveroso, anche perché il film non verte sull’elemento sorpresa, ma ha un impianto narrativo tra il metaforico e lo psicologico.
La trama del film ruota certamente attorno alla relazione tra Eva e Matteo, che attraverso l’esperienza con Spotty, iniziano a scoprire di più su se stessi e sui loro desideri nella vita. Eva, che ha difficoltà con gli studi di legge e soffre di attacchi di panico, trova in Spotty un amico e un compagno di avventure che la aiuta a superare le sue paure e a provare a recuperare la fiducia in se stessa. Matteo, d’altra parte, è un giovane alla ricerca della propria identità, che cerca di fare carriera, ma sente di non essere apprezzato a sufficienza. La sua relazione con Eva lo aiuterà a trovare la sua strada e a scoprire la vera passione che lo guiderà nella vita. Almeno le intenzioni sembrano queste.
Il disagio psicologico e la ricerca di un posto nel mondo
Con questa storia, il film mette in luce il tema del disagio psicologico dei due protagonisti, in una Bologna che viene mostrata solo marginalmente. C’è, soprattutto, un’interessante riflessione sulla difficoltà di trovare la propria strada nella vita, soprattutto per i giovani, e sulla necessità di avere un supporto emotivo per affrontare i momenti difficili.
Eva e Matteo, infatti, si ritrovano entrambi a dover fare i conti con problemi personali e insicurezze che li rendono vulnerabili e li fanno sentire fuori posto nel mondo in cui vivono. Eva è ferma negli studi di legge (mentendo a sua madre, Paola Minaccioni), perché non riusciva più a sostenere gli esami e soffre di continui attacchi di panico, mentre Matteo si sente disorientato per quanto riguarda le sue scelte di vita.
Il film non affronta questi temi in modo totalmente esplicito, ma li suggerisce attraverso i dialoghi e le azioni dei personaggi. La Bologna del film viene rappresentata in modo realistico, ma solo in modo marginale, mettendo in risalto la difficoltà di trovare la propria strada in una città che può essere allo stesso tempo accogliente e ostile.
In definitiva, Io e Spotty è un film che riesce a trattare temi importanti come l’inadeguatezza psicologia e la ricerca di un posto nel mondo, senza mai risultare pesante o didascalico. Una commedia romantica fresca e leggera, che sa come far riflettere e divertire allo stesso tempo.
Un valore aggiunto è la colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi, che accompagna piacevolmente il film.