
Il milanese Matteo Maltecca, in arte Il Metz, è un cantautore con una lunga gavetta e che, grazie alla musica, mantiene il suo -importantissimo per ognuno di noi- fanciullo interiore. Si racconta in questa breve intervista
Ciao, Matteo! Milanese, classe 1983 e con un passato musicale a Genova, dove per un periodo hai vissuto. Che cosa, di quell’esperienza, porti ancora con te?
Ciao! Porto tanto ancora dentro di quel periodo. A Genova sono venuto a contatto con tutto il mondo del cantautorato e ho iniziato seriamente a scrivere canzoni. Genova è la mia seconda città e mi piace tornarci ogni volta che posso.
In Canzone per non crescere, tu dici: “Scriverò canzoni per non crescere, per dire sempre un po’ cosa mi va, se mi va, per non smettere di immaginare…” . Credi che la musica sia importante per non cancellare mai il proprio (e assolutamente
necessario) fanciullo interiore?
Si esattamente! La musica tiene vivo in me quella parte di bambino che vuole giocare. Non è per niente che in inglese suonare sia “Play” come anche giocare.

Hai all’attivo diversi singoli…stai pensando a un album? Ma soprattutto: ti piacerebbe realizzare un concept album?
Si sicuramente uscirà il mio primo disco. Non è propriamente pensato come un concept album, ma racchiude sicuramente il lavoro di un anno e tante idee musicali.
Quali sono i tuoi artisti musicali preferiti, cioè quelli di cui non puoi proprio fare a meno e che sono la colonna sonora della tua vita quotidiana?
La colonna sonora della mia vita è composta da un sacco di musica; direi una per ogni momento della giornata. Passo dalla musica classica alla drone music dal hiphop al country al gospel dal rock al pop etc quindi è molto difficile trovare un’artista in particolare. Ci sono dei punti fissi per me come Ray Charles, Jeff Buckley e Lucio Dalla di sicuro.
Link per conoscere meglio Il Metz
Instagram: https://www.instagram.com/il_metz
Spotify: https://open.spotify.com/artist/2b1gd1waq8TxtTmyj8QmTH?si=e8riim8MRYuE0HYre7n4Ag