La risposta in una carta: intervista a Florilegio

Il marchigiano Matteo Polonara, in arte Florilegio (ma la sottoscritta si sbagliava continuamente chiamandolo “Fiorilegio”. Sto perdendo colpi…), con una identità e progetto musicali particolarissimi…eccolo in questa bella intervista!

Ciao, Matteo, raccontaci come è nata la tua carriera musicale

Ciao lettori di “Il Metronomo”! Non so precisamente rintracciare un inizio della mia carriera musicale. La musica ha bussato alla mia porta che ero bambino e non se ne è mai più andata. Il suono e la scrittura sono diventati molto presto il mio rifugio e il mio modo di comunicare con il mondo esterno. Ho iniziato a prendere lezioni di chitarra che avevo circa cinque anni, poi di canto e basso elettrico; da quel momento in poi non ho mai smesso di suonare e studiare musica. Mi sono diplomato al liceo musicale di Ancona, conseguendo le relative certificazioni in Teoria Analisi Composizione e Armonia e in Contrabbasso Classico al Conservatorio Rossini di Pesaro. Negli anni, ho suonato in tantissimi progetti e formazioni musicali di tutti i generi, facendo prestissimo diverse esperienze in studio e molti live in diversi posti e situazioni.


Il mio progetto cantautoriale prende vita nel 2015 a nome “Matteo Polonara”, girando con le mie prime canzoni tra Marche ed Emilia-Romagna. Nello stesso anno, mi stabilizzo a Bologna, dove mi perdo e immergo nella costante ricerca di me e di una mia dimensione. Mi ritrovo a suonare un po’ dappertutto, tra bettole e festival, ricevendo anche riconoscimenti nazionali e condividendo il palco con band come 99 Posse e Fast Animals and Slow Kids.

A Marzo 2019 esce Nella Vasca o Nel Giardino di Fianco?, disco d’esordio autoprodotto registrato presso lo studio Produzioni Fantasma e uscito per Revubs Dischi, anticipato dai singoli Sirene e La Partenza, arrangiato e registrato con i miei storici musicisti Alessandro Della Lunga, Davide Ballanti e Samuele Brunori. Nel 2020, la canzone Muto, tratta dal medesimo disco, viene scelta dai Modena City Ramblers per comparire nel lato B di uno dei vinili della collana Sonda Club, indetta dal Centro Musica di Modena. Nel 2021 scelgo di lasciarmi alle spalle il passato e rinascere Florilegio.

Perché, dopo il tuo disco d’esordio, Nella vasca o nel giardino di fianco?, pubblicato con il tuo nome di battesimo, sei diventato Florilegio?

Ci sono molti motivi che mi hanno portato a questa scelta, ma, principalmente, perché sentivo la necessità di iniziare da capo, di rigenerarmi e rinascere. Sono molto legato a Nella Vasca o Nel Giardino di Fianco?, è un disco che racchiude in sé un periodo della mia vita, ma volevo chiudere un cerchio, una prima parte della mia vita ed esperienza musicale, per ricominciare in modo più maturo e cosciente in quello che faccio. È stata in qualche modo una prova che mi ha permesso di scoprire tanto di me e del mondo musicale e di fare esperienze che non mi sarei mai immaginato nemmeno lontanamente di riuscire a fare.

Un’altra motivazione forse più pratica e meno sentimentale è che non volevo più fare uscire musica con il mio nome e cognome, soprattutto perché faccio anche altre cose nel mondo della musica al di là delle mie canzoni e volevo creare una sorta di distinzione. E poi il mio nome di battesimo è troppo lungo: non resta in mente e le persone sbagliano sempre a scriverlo! Con questa nuova identità mi sento di esprimermi meglio, come se già il nome Florilegio raccontasse ancora di più la mia natura, quello che è il mio modo di approcciarmi alla musica e all’arte in generale.

Diventando Florilegio, hai cominciato ad associare le tue nuove canzoni a delle carte dei tarocchi (lo ammetto: non so quasi nulla del mondo dei tarocchi). Prima il brano Tende, poi Gonna, poi Ortica. Come mai questa scelta?

Ho sempre avuto un’attrazione molto forte versione le simbologie e l’esoterismo, direi che sono modi e mondi in grado di dare versioni più interessanti della vita e di quello che accade ogni giorno. La mia scrittura è piena di immagini e simboli, infatti non sempre è comprensibile al primo ascolto. Anche dal punto di vista grafico desideravo che i miei brani avessero dei vestiti magici. L’incontro chiave che ha scaturito questa idea è stato con Reg Mastice, che è anche colui che ha dato vita a questi tarocchi creati sulla base delle suggestioni tratte dalle immagini che evoco con le mie canzoni.

La cover di Ortica

Quali sono i tuoi artisti musicali preferiti?

Questa forse è la domanda più difficile anche perché ascolto tantissima musica ed i miei gusti musicali sono estremamente schizofrenici e dipendono tanto dal mio umore, periodo e stato d’animo. Amo molto la musica classica ed il jazz, che a mio avviso sono i generi più completi, alti e perfetti.


Poi c’è una parte di me molto più dark, new wave e legata alle sonorità anni ’80 di band come The Cure, Joy Division, The Smiths, Sonic Youth, Television o il funk pop italiano di Enzo Carella, Loredana Bertè e Rettore. Senza dimenticare la psichedelia di Syd Barrett e Mort Garson anni ’60/’70, fino a quella più moderna degli MGMT, Tame Impala e Alt-J.


Oltre tutto questo sicuramente se faccio musica lo devo a David Bowie che è in
qualche modo un concentrato di tutti i nomi e generi che ho fatto sopra.

Link per conoscere meglio Florilegio

Facebook: https://www.facebook.com/florilegio.scrive

Instagram: https://www.instagram.com/florilegio

Spotify: https://open.spotify.com/artist/6XgH38r5eJ6wHrFmkCV99l?si=5VAbnkrpQDe4DjnUOw-CrQ

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