
Un’intervista amichevole con Veronica Ventavoli, artista toscana (di Montecatini, ma vive da anni a Roma) poliedrica. Cantante, doppiatrice e attrice. Dall’esperienza sanremese alle sperimentazioni pop, con un unico filo conduttore: una voce potentissima. E con David Bowie sempre nel cuore.
ciao, Veronica! Racconta a me e agli amici de Il Metrònomo come ti sei approcciata al mondo musicale e discografico
Ciao! Ho iniziato a cantare a livello semi-professionale intorno ai 17 anni, prima in band formate con amici del liceo e orchestre locali, poi prendendo parte a concorsi come solista. In uno di questi sono stata notata da un produttore che mi ha portata alle selezioni dell’allora Accademia di Sanremo, che ho vinto nell’edizione del 2004.
Tanti ti conoscono per aver partecipato a Sanremo nel 2005, tra le Nuove Proposte, con l’Immaginario, brano dall’approccio melodico, che ha messo in risalto la tua potente vocalità. Poi, negli anni, hai sperimentato un po’(con la collaborazione di Antonio Ianni), con pezzi più ritmati, come Senza di te, Eterno movimento, Francesco lo sa, fino ad arrivare a Gesso o matita, dove la tua forza vocale si sposa ad atmosfere elettropop. Come mai questa evoluzione negli anni?
Credo che questa “evoluzione” sia figlia del fatto che abbia sempre ascoltato e interpretato – con le band e nei concorsi, Accademia compresa – pezzi di vario genere: dal pop melodico al rock nostrano e non, ed è stato naturale, quindi, una volta che mi è stato proposto il primo brano da Antonio Ianni, di natura diversa dal mondo de L’immaginario, accettare di provare a farlo mio.
Al momento la strada che abbiamo imboccato con Antonio e i fratelli Amati è esattamente quella in cui mi trovo più a mio agio.

Negli anni hai svolto altre attività, oltre al cantare: ti sei laureata in Storia Contemporanea, ha svolto ricerca e studio nel giornalismo e poi sei approdata anche al doppiaggio, dove la voce, che tu hai e sai calibrare bene col canta, conta tantissimo. Racconta questo tuo approccio.
Recitare è sempre stato uno dei miei sogni, anche se mi intimidiva pensare di poterlo fare davvero, sul serio; avevo una sorta di blocco, forse perché mi sentivo piccolissima di fronte alle attrici che ho sempre ammirato, impossibilitata a raggiungere la loro bravura.
Penso a Virna Lisi, Maria Paiato, Anna Marchesini…
Darmi al doppiaggio, provare a studiarlo, mi sembrava ingenuamente il miglior modo di entrare in punta di piedi nel mondo della recitazione, schermata dal fatto di saper in parte già usare il diaframma, la voce.
Dico “ingenuamente”, perché per doppiare bene bisogna prima essere attori, non basta avere una voce educata e cosi ho studiato recitazione in varie scuole e con più insegnanti, fino a esordire due anni fa in teatro con un monologo scritto per me da Samanta Barontini.
Quali sono i tuoi artisti musicali preferiti?
Ho iniziato a cantare ascoltando Mietta, il mio primo vero amore musicale – il 33 gir ‘Canzoni l’ho consumato in quinta elementare – cui sono in qualche modo ancora affezionata; nel tempo ho aggiunto alla collezione di voci del cuore Mia Martini, Annie Lennox, Janis Joplin
Ah, sono assolutamente innamorata di David Bowie!
Mi piacciono molto anche Cremonini, Noemi, Francesca Michielin e Gaia
Link per conoscere meglio Veronica Ventavoli
Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=SLfgg8VhlCk
Canale ApBeat(che contiene altri brani di Veronica): https://www.youtube.com/channel/UCUIAuhXS-BqrxYCHA8o16fA
Facebook: https://www.facebook.com/sonolavero
Spotify: https://open.spotify.com/artist/3kpgujueCgCyBqd4T7QnP0?si=JtsZf3WYTymvR0D-mXCbuw&dl_branch=1