Lo sperimentatore col cuore vintage: intervista a Francesco Luz

Francesco Luz

Ama sperimentare musicalmente, ma porta dentro di sé la passione per i grandi interpreti del passato. La sua intervista è come una chiacchierata con un amico in una caffetteria, davanti a una cioccolata calda. Ecco Francesco Luz

Musicista romano, classe 1982, con alle spalle anni di concerti e un disco in inglese, “Extraordinary Men”. Con “Surf” hai fatto un passo in avanti, cantando in italiano. Come mai la scelta della nostra bella lingua?

Non so se sia un passo in avanti…forse è un passo di lato. Mi sono reso conto che esiste un problema linguistico che io pensavo superato; invece, in Italia la gente preferisce ascoltare canzoni in italiano soprattutto dagli artisti emergenti. Devo adattarmi anche perché le radio, ad esempio, non passano canzoni di emergenti in inglese e questo è un freno. Comunque mi piace cantare in italiano, amo la musica italiana e sono contento di aver fatto un pezzo in italiano al quale se ne aggiungeranno altri che usciranno nei prossimi mesi

Con Surf si percepisce anche una svolta sonora, oltre che linguistica. A differenza dei brani di Extraordinary Men (di taglio principalmente pop-rock e rock ballads), infatti, questo pezzo vira verso sonorità che si sposano con un certo funky. Credi che sia questa la direzione che potrebbe prendere la tua musica, nel futuro?

Francamente, non so dove mi porterà la mia musica. Nel mio primo disco, le canzoni erano di matrice rock, ma, nello specifico, su otto pezzi ce n’erano due più hard rock, una decisamente pop e poi un blues, una country, una ballad acustica, una quasi progressive e un’altra decisamente rock progressive, con un tempo in 7/8 che sfociava in un finale electro pop. Insomma, mi piace sperimentare, suonare e comporre generi diversi, perché mi piace ascoltare generi diversi. Surf è un pezzo più pop, ma con accordi quasi jazz, con un groove di batteria sul funky ed un cantato che sembra “latin”. Come vedi, cerco di mescolare tutto quello che ho ascoltato e studiato negli scorsi venti anni. Ad esempio, il prossimo singolo sarà ancora diverso con sonorità più funky dance e quindi sono sincero: non so che direzione prenderò.

La copertina di Surf

Essendo romano e vivendo io a Roma, colgo l’occasione per farti questa domanda “capitolina”: che ne pensi della scena musicale romana indipendente di oggi?

Lo so, sono pessimo, ma devo confessare che non seguo molto la scena indie contemporanea. Ho un paio di amici che ne fanno parte e che fanno anche numeri buoni ma ripeto, non posso darti una risposta perché non la seguo. Non per snobismo, ma, forse, per mancanza di tempo e perché sono rimasto affezionato a generi ed artisti diciamo “vintage”. So che dovrei aggiornarmi e infatti uno dei miei obiettivi è quello di scoprire la scena indie non solo romana, ma italiana.

Quali sono i tuoi artisti musicali preferiti?

Sono cresciuto ascoltando Queen, Beatles, Pink Floyd e in generale tutta la musica made in U.K. dal 1960. E poi i grandi cantautori italiani da Battiato a Battisti, passando per Dalla, De Gregori, i gruppi italiani come Pooh, Pfm, Litfiba, Banco del mutuo soccorso…insomma, i miei artisti preferiti sono tutti quelli che hanno fatto bella musica dal 1960 fino all’altro ieri.

Link per conoscere meglio Francesco Luz

Facebook: https://www.facebook.com/frluz

Instagram: https://www.instagram.com/fraluz

Spotify: https://open.spotify.com/artist/3YQ9NvTT5ZvXWDf98XJxAO?si=OebWA-fVRY6K4qNBhXLj7w

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