Gli inglesismi, nella nostra lingua, sono diventati parte integrante, se non invadente. Davvero, spesso danno un fastidio tremendo. Eppure, quelle terminologie paiono come immediate ed esplicative, spesso più delle corrispettive italiane. Una di queste espressioni è work in progress, che si può tradurre con “lavori in corso”. In effetti, è quella la traduzione e, se pensiamo ai lavori in corso, ci vengono in mente cantieri, strade da asfaltare; insomma, qualcosa che implica un notevole sforzo fisico.
Poi, però, il termine work in progress ha assunto un senso sempre più lato, esteso e quasi volto a giustificare uno stato d’animo, più che un vero e proprio lavoro in corso.
-Che stai facendo in questo periodo?
-Guarda, è tutto un work in progress.
Ecco che questo termine viene usato con due valenze:
- Sto proseguendo un bel percorso e non ne parlo per scaramanzia
- Non ho questa grossa voglia di parlarne
Per quanto mi riguarda, quando mi trovo a rispondere io con un work in progress intendo proprio entrambi i concetti. Però, attenzione, talvolta è più il secondo significato a prevalere.
Siete avvisati
P.S. : il mio work in progress attuale prevede, in realtà, delle sorprese 😉
Stay tuned