
Atmosfere urbane, tra elettronica e forma canzone, per un sound unico. Ma con i Beatles nel cuore. Breve intervista a Kimerica
Ciao! Com’è nata Kimerica o, meglio, ti va di raccontare il percorso musicale che ti ha portato a diventare la cantautrice e produttrice Kimerica?
Il mio percorso musicale parte da molto piccola, quando ho cominciato a suonare il pianoforte, negli anni poi ho continuato studiando canto e produzione elettronica. Piano piano si è delineata la mia identità artistica ascoltando, scrivendo e producendo tanto negli anni.
In Coro per la fine del mondo, brano che è un mix tra elettronica e forma canzone, ci sono atmosfere cupe e metropolitane. Mi parli della sua genesi?
Ero con un amico e abbiamo immaginato questa storia in cui il protagonista era in preda al delirio totale. La musica invece è stata condizionata fortemente dal fatto che in quel periodo ero a stretto contatto con altri producer che facevano house, tecno e generi affini. In più il brano parla di uno “strano ritmo da club”, che volevo appunto riprodurre.

Per i tuoi prossimi lavori, vorresti seguire lo stile che hai avuto fino a ora o stai pensando a qualcosa di totalmente diverso?
Lo stile che ho avuto fino ad ora è estremamente variegato, penso che però si riconosca la mia impronta, quindi in questo senso vorrei continuare così: stilisticamente vario ma con un’identità.
Quali sono i tuoi artisti musicali preferiti?
È davvero difficile riassumere, ce ne sono così tanti che non saprei da che parte cominciare, però vi dico i miei preferiti in assoluto: i Beatles. Ecco, loro nel mio cuore stanno una spanna sopra tutto il resto.
Link per conoscere meglio Kimerica
Instagram: https://www.instagram.com/kkimerica