
L’abbandono è qualcosa che ci affascina, ci attrae, creando emozioni difficili da classificare. Perché l’abbandono ci piace? Ho provato a trarre una spiegazione.
Fin da piccola, ho sempre amato esplorare luoghi abbandonati, nei limiti del possibile, non essendo mai andata in posti realmente pericolanti e pericolosi. Questa passione me l’ha trasmessa mia madre, che, a Senigallia, mi portava a far vedere ville abbandonate, che però, recavano ancora i segni del benessere che ivi era vissuto. Erano ville di un certo livello. Mi raccontava poi, le leggende metropolitane che caratterizzavano questi posti e rimanevo affascinata, per nulla spaventata.
Da allora, l’abbandono è diventato una costante delle mie passioni. L’ho cercato ovunque, bastava una casa dalle porte sbarrate e sbiadite dal sole e dalle intemperie per avvertire una sensazione di felicità. Belli i luoghi abbandonati, anche se, ognuno di essi, porta sempre con sé una carica di energia negativa. Un posto che non ha più una vita al suo interno, non può trasmettere alcuna gioia. E, invece, trasmette una bellezza in senso esteso.
Perchè l’abbandono ci piace tanto? Un motivo, forse, c’è
Può un luogo abbandonato a tanti piacere allo stesso modo di un bel paesaggio rigoglioso? L’abbandono rimanda a qualcosa che non c’è più, come il passato e quest’ultimo, si sa, è qualcosa a cui si pensa spesso e che rimane dentro, bello o brutto che sia. Il passato è qualcosa che non torna più e, quindi, si è affascinati da questo concetto, perché ognuno di noi vorrebbe tornare indietro nel tempo, cosa alquanto impossibile e a chiunque piace ciò che non potrà mai ottenere. L’abbandono rimanda anche alla fine di qualcosa, come la vita. La morte, inconsciamente, non smette di incuriosire, perché nessuno sarà mai in grado di raccontare al prossimo cosa ci sia dopo la vita. Un luogo abbandonato, allora, piace perché si lega a qualcosa che ci affascina e ci tormenta al contempo, perché il tempo e la morte fanno parte di noi.
L’urbex ovvero fare dell’abbandono una passione
Il termine “Urbex” è l’abbreviazione di “Urban Exploration”, ossia esplorazione urbana e si basa sul visitare strutture artificiali rigorosamente abbandonate (come industrie, capannoni, stazioni, discoteche, ospedali, cliniche, ma anche abitazioni private), facendo foto e filmati e senza toccare ciò che si trova in questi posti, che vanno rispettati e non vandalizzati.
Spesso gli intenti degli urbex sono quelli di sensibilizzare la conservazione di posti che, altrimenti, finirebbero la propria “vita” al 100%. Spesso, quindi, si invita al recupero e si creano spesso dibattiti sul perché certi luoghi siano stati, purtroppo, lasciati a se stessi.
Alcuni urbexer che seguo e consiglio:
Albyphoto Urbex: si tratta di un ragazzo della provincia di Torino che ben documenta (specie con brevi video) e racconta luoghi abbandonati che lui stesso esplora, anche con altri urbexer
Urbex Squad: un bel gruppo di ragazzi lombardi che gira lunghi video (di almeno 25/30 minuti) sui posti che visitano, spesso riprendendosi mentre commentano i luoghi che esplorano
Ascosi Lasciti: una grande community nonché associazione culturale di esploratori urbani provenienti da tutta Italia e non solo e che raccontano in modo accurato le loro esplorazioni. Del gruppo consiglio anche delle “ramificazioni” regionali, come Derive Suburbane, che si occupa di esplorazioni urbane in Campania (con incursioni in Molise, Puglia e Abruzzo).
Tesori Abbandonati: un gruppo di urbexer e fotografi di luoghi abbandonati, che documentano in maniera meticolosa sulla propria pagina facebook.
Tutti questi urbexer caricano i propri video su Youtube.
perchè nell’abbandono si manifesta l’interruzione della storia e noi possiamo ricostruire con la fantasia il ponte tra cio’ che si è interrotto e cio’ che vorremmo fosse diventato. Bellissima riflessione.
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dipende da cosa potrebbe incuriosirti di più…diciamo che gli Speciali Movimenti Musicali e De-Generazioni sono diversi, ma potresti provare ad ascoltarli entrambi, ma ce ne saranno molti altri, ho iniziato a produrli solo dall’estate 2021
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Ciao Francesca, ho ascoltato entrambi i tuoi ultimi due post: quello su Speciali Movimenti musicali e la band che ha scritto Made in Belgium (era doveroso iniziare da qui vivendo in Belgio) e poi quello suo boomers. Continuerò a seguirti e proverò e a girare i link se ti va, sui miei canali (non ho tutti questi follower, ma molti sono nostri coetanei). Bellissima la parte sugli universitari della vita… (quelli che io chiamo complottari). Un caro saluto. Fritz.
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Ma grazie a te! Mi fa molto piacere! Il Belgio mi incuriosisce molto. Spero di poterlo visitare presto… Andrò avanti con nuove puntate podcast, stay tuned!
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esatto, è proprio così…e a proposito di abbandono…ci saranno altre cose che sto pensando di preparare! Stay Tuned!
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