
Qualcuno se li ricorderà a Italia’s Got Talent, ma la loro esperienza li ha portati a girare il mondo, grazie alla fortunata combinazione tra il cantare a cappella e l’elettronica. Ecco l’intervista ai Rebel Bit.
Ciao! Siete un gruppo veramente particolare e “inaspettato”, dato che unite il cantare a cappella all’elettronica. La prima cosa che mi viene da chiedervi è: come è nato il vostro progetto musicale?
Ciao! Siamo contenti dell’aggettivo “inaspettato”, è proprio la ragione che ci ha spinti ha creare il gruppo. Ci siamo ritrovati, dopo tanti anni di lavoro insieme, un pomeriggio davanti ad un caffè con una volontà comune: ricercare, creare, modellare un qualcosa di nuovo, inaspettato e di “ribelle” rispetto alla tradizionale musica vocale in cui lavoravamo da tempo. Alla ribellione abbiamo unito il “bit” (elettronico), che conferisce al nostro progetto un segno netto e distintivo. Decisivo, in questo, è stato l’incontro con il nostro sound designer, Andrea Trona, con cui abbiamo elaborato quello che oggi è il nostro sound.
Il vostro EP, Come, ha sei canzoni, di cui 4 cover (Toccaterra, Trusty and True, Vince chi molla,
Walk on water) e 2 inediti (Not a fairytale e Scatto lento). Come mai questa scelta e non un lavoro
di soli inediti?
Diciamo che il nostro stile musicale si contraddistingue, in parte, dall’elaborazione di brani già esistenti. L’idea di arrangiare e adattare un brano edito sulle nostre voci e con le nostre sonorità ci ha sempre affascinato molto. Parlando dell’album, che abbiamo vissuto come gruppo e come singoli, alcuni brani (come Vince chi molla) sono derivati dalla naturale esigenza di trasmettere proprio quel messaggio, con quelle parole e quell’intensità emotiva, ma con uno sviluppo musicale differente. Da ultimo, pensiamo che unire brani editi, seppur a volte sconosciuti ai più, a brani originali possa avvicinare maggiormente il pubblico al nostro mondo.

Avete all’attivo una partecipazione a Italia’s Got Talent, 5 nomination ai Contemporary A Cappella
Recording Awards di Boston e 5 A Cappella Video Awards (Los Angeles) e tanto altro. Che cosa vi
è rimasto di quelle esperienze?
Italia’s got Talent è stata un’esperienza estremamente stimolante, sia da un punto di vista professionale (una macchina organizzativa pazzesca!) che umano. La risposta del grande pubblico ci ha fatto comprendere che stiamo lavorando nella giusta direzione. I riconoscimenti internazionali sono, altrettanto, una grande iniezione di fiducia che, negli anni, ci ha dato nuova linfa per puntare sempre al gradino successivo, un passo alla volta. Porteremo sempre negli occhi e nel cuore l’emozione di esibirci a Boston per la cerimonia di premiazione dei Contemporary a cappella recording awards di fronte ad alcuni mostri sacri della musica vocale internazionale.
Quali sono i vostri artisti musicali preferiti e/o che vi ispirano di più?
Ehm…da dove cominciare?
Abbiamo tutti e 4 influenze e gusti molto ampi. Sicuramente, la nostra formazione accademica ci fa amare ed apprezzare gran parte della musica classica (corale e strumentale) ma anche, naturalmente, di quella moderna e contemporanea. Il cantautorato italiano è una perenne fonte d’ispirazione e meraviglia; Niccolò Fabi e Lucio Dalla sono per noi i fari più luminosi. A livello internazionale, invece, ci piacciono artisti poliedrici e talentuosi (Jacob Collier, Vulfpeck, Jamie Cullum, Sting…), su tutti dobbiamo dire che a livello di costruzione e concezione dei propri album i Coldplay ci hanno dato più di un’idea 😉
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