
Archelogo, foggiano trapiantato a Padova, classe 1996, è un musicista rock che ama anche atmosfere più classiche. Vic Petrella si racconta in questa intervista
Ciao, Vittorio! Partiamo dal tuo brano Red Zone, dedicato alle vittime della Covid-19. Come mai questa idea e ci racconti la genesi di questo brano?
Il brano è nato da una mia improvvisazione al pianoforte in uno dei tanti giorni del lockdown dello scorso anno. Fin da subito ho accostato a quelle note l’idea di parlare di questa tragedia e, quando mi è stato possibile registrare il videoclip, mi sono sentito in dovere di fare un piccolo gesto per coloro i quali non ci sono più. Ahimè, sono state quelle morti ad ispirare il mio brano, figlio della sofferenza di quei giorni di clausura.
Il tuo EP Sperimentalist, dalle sonorità rock miste all’elettronica, è un viaggio tra la natura e la storia. Credi che il tuo essere archeologo ti abbia, in qualche modo,
ispirato nella realizzazione di questo EP? Hai carta bianca per raccontarci tutte le
tue emozioni in merito.
Penso di si. Historia Magistra Vitae è senza dubbio il pezzo più vicino a temi come la storia. Si tratta di una protesta contro la nostra società sempre più consumista e meno attenta al passato, alla storia, alla ricerca, all’arte. Ritengo che la mia formazione sia fondamentale nella scrittura dei pezzi, senza di essa non sarei chi
sono oggi, non ragionerei come ragiono e, per esteso, non troverei ispirazione in queste tematiche. Parlare di storia è qualcosa che sento nelle mie corde e che mi piacerebbe approfondire in futuro con altri pezzi. Penso di poter dire ancora molto sull’argomento.

Tu sei pugliese, della provincia di Foggia, e ti volevo chiedere come percepisci la scena musicale della tua zona d’origine
A dir la verità ormai vivo a Padova da qualche anno, per cui mi sono un po’ distaccato dalla scena foggiana, quindi non saprei esprimere un giudizio attuale sulla piazza. Di certo è un ambiente in cui sono cresciuto ed in cui ho mosso i primi passi nella composizione con diversi gruppi anche se mai arrivando a registrare un album. Il mio giudizio personale è che sia una scena ancora molto poco conosciuta, ma con delle potenzialità. Diversi sono gli artisti che son venuti su dalla fine degli anni ’90 in poi soprattutto nel rock e nel metal e molti sono i ragazzi di talento. Sfortunatamente, devo dire che malgrado la mia giovane età, ho visto molti di questi ragazzi perdersi. Molti dei locali che proponevano musica live hanno chiuso già prima del virus, quindi sicuramente suonare in città non è esattamente semplice. Io non nego che mi piacerebbe portare il mio Sperimentalist dal vivo a Foggia almeno una volta. Chissà…
Quali sono gli artisti musicali che preferisci?
I miei gusti musicali sono molto vari e dunque anche gli artisti che seguo sono di diverso genere. Al momento mi piace citare artisti come i Rammstein, Plini e i God Is An Astronaut, ma la verità è che sono sempre alla ricerca di nuova musica che possa ispirarmi ed emozionarmi sia nel rock/metal a 360°, ma anche nella musica elettronica, nell’ambient e nella musica classica.
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