
Vocal coach cagliaritano, con molta esperienza alle spalle e un amore spassionato per i suoni della new wave e del synth, con un serio occhio anche all’elettronica attuale. Ecco l’intervista!
Ciao, Sergio! Cagliaritano, classe 1979, sei vocal coach e vieni da un’esperienza pluriennale con diversi progetti. Ce li racconti?
Ciao! Ho iniziato da giovane in una rock band, per poi fare qualcosa come solista, con un approccio più pop. Poi ho fatto parte di un quintetto jazz, Acousticherie, con qualche apparizione in TV e un festival importante, Jazz Sulle Bocche. Ho collaborato in un disco di rock progressivo in italiano, Entity, nell’album Il Falso Centro. Questo album si è guadagnato il giro del mondo, citazioni nelle enciclopedie del progressive italiano e passaggi radio del settore in diverse nazioni. È stato tutto inaspettato. L’ultimo album prima del solista risale al 2015, con un indirizzo post grunge, Stoner e qualche citazione metal. È stato un bel progetto , la band erano i De’Stop.
Il tuo EP, Sergio Calafiura, che porta il tuo nome, parla di te o, meglio, di come affronti certe tematiche, a partire dalle relazioni umane e sentimentali, passando per la nostalgia del passato e arrivando anche ad argomenti che sono lontani da te, ma che ti colpiscono particolarmente, come il femminicidio. Ecco, parlaci di come sia nato questo tuo EP e del perché tu abbia fatto queste scelte a livello testuale.
È una bella domanda. Essendo il primo disco solo e scrivendo io i miei brani non potevano che parlare di me e di vecchie storie in un cassetto. Ho sempre scritto canzoni, ma difficilmente avevo il tempo e il coraggio di espormi da solo, quindi la pandemia del Covid ha velocizzato questo processo. Ovunque sei è un testo che ha diversi anni e che trova la sua musica di recente. Sono sensibile alla violenza, soprattutto al femminicidio, ma mi sono immaginato l’amore dal punto di vista del carnefice, un’amore malato, che inizia con una poesia, e poi muta fino al punto critico. Spero di poter realizzare un videoclip e poter comunicare sempre qualcosa in più.

Veniamo, invece, ai suoni che caratterizzato il tuo EP. Dentro ci sono atmosfere un po’ tipiche della new wave della nostra infanzia(siamo della stessa generazione e siamo venuti su con quella musica!), come in Ovunque Sei e Favole e Coriandoli. Ma guardi moltissimo anche all’elettronica attuale, come in Intimo o Seta. Come mai queste scelte sonore?
Nella composizione sono semplice, adoro i synth wave sognanti e gli arpeggiatori, adoro i film anni 80, sono cresciuto con Vangelis e poi The Stranger Things mi ha dato il colpo di grazia. Alla fine ho cercato di stare dove naturalmente le miei mani andavano. Anche le prossime uscite saranno più fitte di questa sonorità nostalgica, ma sempre presente, cercherò di usare più strumenti veri, abbinati al New Soul inglese.
Quali sono i tuoi artisti musicali preferiti?
Attualmente mi piacciono Jorjia Smith, HER, Cesar, ma prima c’erano Jeff Buckley, Bungaro, Dalla, The Queen, Michael Jackson. È lista lunga. Grazie per queste belle domande!
Grazie a te, Sergio!
Link per conoscere meglio Sergio Calafiura
Facebook: https://www.facebook.com/sergiocalafiuracantante
Spotify: https://open.spotify.com/artist/6GK7qSjpUWrHDikiCgvUzK?si=sebmFi2qTM61GxU8PJTnHw