Paolo Rossi, eroe discreto. Un ricordo

Paolo Rossi durante i Mondiali del 1982

Paolo Rossi è stato non solo un pezzo di storia importante del calcio, ma anche parte di un periodo in cui un grande campione sembrava quasi qualcosa di irreale, per la sua aura da eroe

Paolo Rossi, però, un eroe non aveva mai creduto di esserlo. Discreto, piuttosto timido e dall’aria quasi perennemente sorridente, si sentiva solo un calciatore. Magari un calciatore bravo, ma nient’altro. Prima nella Juventus, poi nel Como, nel Lanerossi Vicenza, nel Perugia, poi di nuovo nella Juve e, infine, nel Milan e nel Verona, ha visto la sua carriera calcistica in costante ascesa, con due vette antitetiche. La prima, infatti, riguardò lo scandalo delle scommesse nel calcio, nel 1980, e l’altra, la vittoria al Mondiale del 1982, in Spagna.

Ritiratosi come calciatore nel 1987, aveva rappresentato quella parte di calcio che riempiva gli entusiasmi di chi era bambino negli anni 80. Avendo un padre juventino, seguivo, di striscio, la Juventus(ma non tifavo) in cui Paolo Rossi giocava, insieme al mio calciatore preferito di sempre, Gaetano Scirea. Avevo anche il poster della Juventus del campionato 1983/84, che mi era uscito da Topolino. Non sapevo ancora leggere, ma quel poster me l’ero conservato con affetto. Soprattutto, nutrivo una venerazione incredibile per il calcio di quegli anni, così tale da essermi rimasta dentro, tant’è che mi basta vedere un frammento di una qualsiasi partita di quegli anni, per sentirmi felice e pensare: “che bello esserci stata”.

Paolo Rossi fa parte proprio di quel bello calcistico di cui non mi sono liberata e che mi ha portata a un netto rifiuto per qualsiasi cosa riguardi il calcio da metà anni 90 in poi(eccezion fatta per la simpatia che mi ha sempre trasmesso Francesco Totti, ma forse più per la vicinanza di età che ho con lui, che è cresciuto con quel calcio, proprio come è successo a me).

Nel corso degli anni, la presenza di Paolo Rossi ha rispecchiato il suo modo di essere, presentandosi discreta, anche quando vi è stata una certa costanza nel suo ruolo di commentatore sportivo e nel suo impegno sociale.

Paolo Rossi non è più tra noi.

Anche lui.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Fritz Gemini ha detto:

    Bel ricordo di Pablito. Credo di essere un tuo coetaneo, pertanto mi sono ritrovato nell’80% di quello che hai scritto. Un uomo discreto. Nonostante i suoi successi, sempre umile. Fare paragoni coi campioni di oggi, in quanto ad umilta’, credo sia gioco facile. Ma farlo con quelli del passato (anche del passato per Pablito) credo ne esca sempre meglio lui. Vuoi mettere la sua semplicita’ e la boria di Platini o di Rivera quando parlano di se’ al passato?

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    1. Francesca S80 ha detto:

      Concordo pienamente con quanto hai detto. Eh, Platini era borioso non poco…Io sono del 1980, cmq, Rivera non l’ho visto giocare, ma aveva una sorta di spocchietta ben nascosta. Grazie per aver apprezzato e commentato!

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      1. Fritz Gemini ha detto:

        Io del 1977. Platini ho ricordi limpidi di lui come ottimo giocatore ma ancor più eccellente parac (oggi si dice soft skiller). Di Rivera che non ho mai visto giocare, ho avuto modo di apprezzare la sua spocchia sempre ben piemontesemente nascosta.

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      2. Francesca S80 ha detto:

        Anche io ricordo benissimo Platini e il suo modo di giocare(ricordo gli anni 80 alla perfezione) ed era proprio come lo hai descritto tu. Tanto che poi con gli anni ha confermato quel suo modo di essere

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      3. Fritz Gemini ha detto:

        Sul mio blog se ti va, avevo scritto un post su di lui. Basta cercarlo nel motore di ricerca digitando suo nome e cognome. Bella scoperta il tuo blog, ci tornero’ piu’ spesso. Bel weekend. Fritz

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