Dai fumetti al bianco e nero: il suggestivo mondo dei Morisco

Da Bolzano una band che unisce la fantasia del mondo dei fumetti e dell’immaginario pop a un sound raffinato e suadente. Un lungo e bel racconto…Ecco i Morisco!

Ciao a tutti! Partiamo da una domanda semplice semplice: perché vi chiamate Morisco?

ll nome della band è ripreso da uno dei personaggi di Tex, El Morisco. In realtà, è un personaggio che serve ai soggettisti di Tex per creare delle storie fuori dai classici schemi western: egiziano, trapiantato in un villaggio messicano -dove viene visto con sospetto- un po’ scienziato in pantofole, un po’ eclettico e fuori dagli schemi. 

Parlate di voi: chi siete, come nasce la band, il vostro genere musicale e…insomma, “spiegate” voi stessi e la vostra musica a chi leggerà questa intervista

Qualcuno ci ha definito come esponenti del New Italian Pop Revival. Sui social ci eravamo inizialmente definiti come band di surf pop, ma più per scherzo che per convinzione. Abbiamo sempre fatto questo tipo di canzoni, anche quando l’Itpop nemmeno si sapeva che fosse. Siamo indubbiamente pop, ma abbiamo fatto un disco con un suono diverso da quello contemporaneo e non è facilmente databile. La band esiste da molti anni. Eppure, il disco lo abbiamo fatto uscire solo di recente: siamo troppo pigri, ci piace prendercela comoda. Finché un po’ di musicisti amici nostri non ci hanno praticamente costretto a lavorare sui nostri demo – suonati in cucina, la notte – per trasformarli in un vero e proprio album. Una divertente faticaccia, davvero. E l’aver aspettato così tanto presenta anche dei vantaggi: ora siamo più maturi, totalmente liberi e indipendenti, autoproducendoci e facendo quello che ci piace.

Quasi tutti i nostri brani nascono dallo sviluppo di un abbozzo di tema musicale. Quando si delinea l’atmosfera del pezzo, il testo viene di conseguenza. Per esempio, Eva Canta sviluppa un tema melodico ispirato alle musiche di James Bond, mentre il testo sono dei flash che richiamano al Diabolik cinematografico di Mario Bava, un film stilosissimo del 1968. Spesso le nostre canzoni nascono dall’immaginario che condividiamo, popolato da personaggi dei fumetti o dai telefilm della nostra adolescenza. Un immaginario spazzato via dalla contemporaneità. Don Diego, per fare un altro esempio, sembra parlare di Zorro. Ma, in realtà, descrive un eroe stanco, che decide di sparire perchè sa che il suo tempo è finito. Un po’ l’idea che ispira anche il titolo dell’album, L’ultimo colpo. C’è dentro un po’ di struggimento e un po’ di ribellione per come il mondo sta cambiando. 

Nell’album abbiamo inserito poche cover, in totale solo 3. Una appartiene ad Edda, ex frontman dei Ritmo Tribale. Edda è diversissimo da noi, un artista anomalo ma capace di partorire  questa canzone magnifica, Spaziale. Da brividi. L’avesse cantata Mina, sarebbe diventata un classico senza tempo della canzone italiana. Ecco, di canzoni così dalla scena indie ne vengono fuori poche.

Una chicca che riguarda la copertina del disco. Disegnata da Stefano Biglia, uno dei disegnatori di Tex, noi della band, ci ha permesso di trasformarci in personaggi dei fumetti. Questo ci permette anche di sfuggire alla nostra età anagrafica. Gli eroi dei fumetti non invecchiano mai. 

“L’ultimo colpo”, il disco dei Morisco

Nella vostra musica ci sono delle particolari atmosfere che rimandano al mondo fumettistico del passato, a quello in bianco e nero e anche a quello un po’ “noir”, mentre rock(ma non mancano le ballate) e voce suadente femminile si mescolano: che cosa vi ha influenzato di più del succitato mondo e perché questo approccio musicale?

Le nostre influenze passano da Oasis, che ci sono sempre piaciuti, ma c’è forse più Paul McCartney che Noel Gallagher. E Francesca ha una vocalità che ricorda ovviamente molto di più Mina che Liam. Tra i nostri riferimenti ci sono sicuramente anche i Beatles e Burt Bacharach, ma adoriamo anche la musica leggera italiana degli anni ‘60 e ‘70, Ennio Morricone, e i gruppi elettro-pop a cavallo tra anni Novanta e Duemila, come Delta V, Bluvertigo, Scisma, Ustmamò, Baustelle…

Voi siete di Bolzano: come vi sembra il panorama musicale della vostra zona?

Bolzano è una cittadina di provincia di 100.000 abitanti circa, in cui prevale l’esigenza di cantare in inglese per poter raggiungere sia la comunità tedesca sia quella italiana. La musica originale è un po’ trascurata, molto più diffusa è la musica da bar, che accompagna le consumazioni e fa divertire, quindi principalmente cover, musica già sentita, senza necessità di impegno. Noi ovviamente, scegliendo esclusivamente composizioni originali e nella nostra madrelingua, l’italiano, siamo necessariamente una scelta che non è per tutti. Necessitiamo di ascolto attivo e promettiamo in cambio l’immersione in storie molto varie e coinvolgenti.

Che ne pensate della scena musicale attuale italiana? Chi vi piace di più? Cosa, invece, non vi piace?

Troviamo interessanti Colapesce, Galeffi, i Giocattoli… Ma se proprio dobbiamo sceglierne uno che ci emoziona davvero, beh, è il “vecchio” Paolo Benvegnù. Sia come scrittura sia come voce.  

Tutti i link per conoscere i Morisco

Spotify https://open.spotify.com/artist/5L4c2ZyL2U2lQFONO4CdLb?si=idAYMMBjRHmFTVPI7Y3qbg

Pagina Facebook dei Morisco:

https://m.facebook.com/morisco2016/

Pagina Instagram dei Morisco

Spotify Link all’album

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