Pensavo scherzassi, Tommaso…

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Pensavo scherzassi, Tommaso, che stessi prendendo per i fondelli Matteo Renzi che lasciava il PD per formare Italia Viva e che i due Marco ti stessero reggendo il gioco per farci un “megatrolling”. Tempo una settimana e ci avresti detto che era tutto uno scherzo.

Invece no, quello che scrivevi nelle tue storie Instagram, che ho sempre seguito con piacere, era vero. Hai rigurgitato un tuo strano malessere, spiazzando, almeno in apparenza, la tua band e noi tutti, in tutta Italia. Noi che, svogliatamente, sbirciavamo la tua storia Instagram, che si confondeva con quelle di tanti. Quante tastiere pronte a parlare di te, della tua band, degli stracci che sono volati, del possibile nuovo cantante dei Thegiornalisti, di possibili scenari futuri! Tante parole, tante critiche, tante bocche aperte e tante illazioni.

Nel frattempo, io pensavo a due cose:

  • a quanto io abbia amato i Thegiornalisti dai tempi di Fuoritempo, un disco che mi sono portata avanti quasi ininterrottamente per due anni nelle mie cuffie (2014-2016) e che tuttora ascolto. Quel tuo cantare a metà tra Grignani, gli Stadio e Luca Carboni, senza copiare, però, nessuno dei tre, anche se so che almeno gli ultimi due li adori. Non ti avevo perdonato, invece, lo stucchevole Completamente Sold Out(2016), il disco che vi ha consacrati al grande pubblico, ad un successo che non avrei immaginato avreste raggiunto in così poco tempo. Con Love, mi ero ricreduta, dato che è un disco di belle canzoni, anche se non ai livelli di Fuoritempo (lo so, sono fissata).
  • a come avresti potuto lasciare la band in maniera più autorevole e dignitosa, tramite, non so, il tuo manager o con una conferenza stampa; non con una banale storia Instagram. Ma tu sei figlio di questi tempi senza veri divi (se non gli inutili influencer o, nella vita quotidiana, gli idraulici, i muratori e i disinfestatori, che sono difficili da reperire e chiedono molti soldi. Altro che divi!) e non saresti stato a tuo agio durante a una conferenza stampa, perché sei un giovane come tanti, che -lo ricordo bene- hai esultato davanti ad Alessandro Cattelan a X Factor mentre urlavi di aver firmato il rogito della tua casa. Ciò conferma che non sei un divo, anche se il successo ti ha travolto. Ma col successo devi fare i conti e saperlo gestire, ti conoscono in tutta Italia e tirartela un po’ può solo proteggerti da tutte le iene pronte a sbranarti, là fuori, tra pennivendoli, presentatorucoli tv, blogger da quattro soldi, agenti venali e i tanti invidiosi.

Io continuerò a seguire te (ed eventualmente i superstiti dei Thegiornalisti). Pensavo anche che abbiamo diversi punti in comune: studi umanistici, famiglia più o meno benestante alle spalle, precariato pregresso(siamo umanisti, considerati meno che niente, in un Paese che, in teoria, è la culla della cultura: che paradosso!), tante cose da dire e tanta difficoltà nel poterlo fare come vorremmo e una eventuale ingenuità, che rischia sempre di ritorcersi contro di noi, perennemente fraintesi. Tu sei un Millennial, io no(per un soffio), però siamo cresciuti in epoche che ci hanno coccolati e che difficilmente vedremo replicare, in mezzo a chi ci ha cresciuti nel benessere per poi rinfacciarcelo, definendoci con tutti gli epiteti possibili e immaginabili, da “bamboccioni” a “choosy”, vituperati per aver trascorso del tempo sui libri invece che sporcarci le mani, in un Paese che dell’ignoranza fa elogio, in maniera esplicita o meno, e che disprezza la cultura.

In bocca al lupo per la tua carriera, Tommaso, non dimenticare di indossare la corazza della pazienza, che si dice sia la virtù dei forti. E vivi la tua vita nella tua nuova casa, con la tua compagna, i viaggi, le serate a cucinare dagli amici o in qualche trattoria a bere vino(vedi che le seguo, le tue storie Instagram?).

Ciao

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